Spesso le persone dicono che mangiano perché hanno fame, ma se chiediamo loro di descrivere come sanno di averla non sanno rispondere. Questo perché ci sono diversi tipi di fame.
Sicuramente la fame più essenziale e basilare è la fame fisiologica, ovvero la fame che sentiamo quando il corpo ha bisogno di cibo.
Il bello di noi esseri umani, tuttavia, è che siamo composti da molti impulsi, non solo da quelli necessari alla mera sopravvivenza.
Ma quanti e quali sono questi tipi di fame?
Ebbene ce ne sono 9 tipi!!
La fame degli occhi, del tatto, dell’orecchio, del naso, della bocca, dello stomaco, delle cellule, della mente e del cuore.
Quali possono essere i vantaggi di conoscerle?
Imparare a decifrarle ci può aiutare a fare una rapida valutazione; possiamo sederci e prima di mangiare ragionare su, ad esempio, una scala da 0 a 10, quanta è la fame degli occhi? Della bocca? Delle mie cellule? ... una volta che conosciamo la risposta, possiamo mangiare in maniera adeguata e soddisfare tutte le parti di noi che hanno fame.
FAME DEGLI OCCHI. Siete in un ristorante, avete appena finito di mangiare. La cameriera si avvicina e chiede se volete vedere il carrello dei dolci. Dentro di voi pensate “No, sono pienissima/o”, ma vi ritrovate a dire “Vabbè, vederli non costa nulla” e così la cameriera porta il carrello. I vostri occhi vedono una splendida panna cotta ai frutti di bosco, una torta al cioccolato fondente decorata con zucchero a velo, una cheesecake ai mirtilli, un babà con la panna...lo stomaco protesta “No, ti prego, basta!” ma gli occhi sono incantati da ciò che vedono e inoltre è difficile dire alla giovane e gentile cameriera che non volete nulla. Così la decisione non è più se prendere un dolce oppure no, ma quale scegliere. Così vincono gli occhi che dicono “Io quello me lo mangerei!” anche se lo stomaco e le cellule sono più sazi.
Gli occhi possono convincere la mente a ignorare i segnali dello stomaco e del corpo anche quando questi ultimi non sono per niente affamati.
La buona notizia è che si può utilizzare il potere degli occhi anche a nostro favore. Se si desidera mangiare meno si possono utilizzare piatti e utensili da cucina più piccoli, in modo tale da vederli sempre pieni, ad esempio.
FAME DEL TATTO. In molte culture si mangia con le mani. I popoli arabi, africani e indiani dicono che aiuti a rallentare e a stabilire una connessione con ciò che si sta mangiando (in effetti se si mangia con le mani non si può anche lavorare al PC o giocare ai videogiochi). Ritengono che mangiare sia più soddisfacente quando agli altri sensi si aggiunge anche il tatto.
Il tatto non si limita alle sole mani. Le nostre labbra e la nostra lingua sono estremamente sensibili al cibo e alle sue diverse consistenze (il pane caldo appena sfornato...i pezzetti di cioccolato nel gelato alla stracciatella). Per noi umani, mangiare è uno degli atti più intimi che ci siano. Quando ci permettiamo il tempo di sentire in maniera consapevole il cibo con le dita, le labbra e la lingua, incrementiamo il piacere di questa esperienza così intima.
FAME DELLE ORECCHIE. Ci sono cibi che fanno rumore quando li mangiamo, come le carote crude, e cibi che invece non emettono alcun suono, come il budino. Parte del piacere che proviamo quando mangiamo deriva dall’udito. Il dottor Spence racconta che i produttori del gelato confezionato Magnum cambiarono la consistenza della copertura del cioccolato dopo che molti consumatori si lamentarono che tendeva a rompersi e a cadere sui vestiti macchiandoli. La nuova versione, tuttavia, ricevette ancora più lamentele perché il cioccolato non faceva più
Il suo noto “croc” quando lo si addentava. I produttori dovettero tornare alla più rumorosa formula originaria.
Alcuni ristoranti sono piuttosto rumorosi, mettono la musica così forte che per dialogare con chi ci sta vicino occorre leggere il labiale. Questa potrebbe essere una strategia per far mangiare i clienti più velocemente e guadagnare di più (si tende a mangiare più cibo se il livello del rumore è alto e non si sente il suono di ciò che si sta consumando).
FAME DEL NASO. L’olfatto ha un effetto primitivo e potente sulla mente inconscia; forse perché i nervi olfattivi dirette diramazioni del cervello stesso o forse perché l’olfatto era fondamentale per i nostri antenati. L’olfatto serviva, infatti, a localizzare il cibo e a distinguere gli amici dai nemici della foresta o nel buio della notte. Un olfatto ben sviluppato aiutava anche a discernere il cibo buono da quello avariato. I commercianti sono ben consapevoli della fame del naso e la sfruttano per attirarci. Pensate al profumo di un panificio, di una caffetteria, di una pasticceria. Un buon profumo può portarci a mangiare di più.
Vi aspetto la prossima settimana per gli altri 5 tipi di fame!
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