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Immagine del redattoreGiada Valmonte

LO SAPEVI CHE ESISTONO DIVERSI TIPI DI FAME? (2° parte)


Eccomi di nuovo per svelarvi gli altri 5 tipi di fame!
Buona lettura!
 
FAME DELLA BOCCA. È il desiderio della bocca di sensazioni piacevoli. Cosa costituisce una sensazione piacevole dipende dalla bocca di ognuno di noi: da fattori quali la genetica, le abitudini alimentari nella famiglia d’origine, il background culturale e i condizionamenti che ci portano ad associare determinati cibi con esperienze piacevoli o spiacevoli.
Per provare una cosiddetta “festa per la bocca” non servono gusti più forti ma consapevolezza e presenza. Se vogliamo essere soddisfatti mentre mangiamo, la mente deve essere consapevole di cosa succede nella bocca. In altre parole, se vogliamo avere una festa in bocca, bisogna invitare anche la mente. Occorre dirigere la nostra attenzione a ciò che succede in bocca, diventare consapevoli di come si muove il cibo mentre lo mastichiamo, che consistenza ha, che suono ha, che aroma ha, e che gusto ha.
 
FAME DELLO STOMACO. Quali segnali manda lo stomaco quando ha fame? Alcuni hanno una sensazione di vuoto allo stomaco, altri sentono un senso di costrizione, quasi dei crampi; in generale per la maggioranza non è una sensazione piacevole. Eppure l’idea che sia lo stomaco a dirci quando dobbiamo sfamarlo non è corretta. In realtà, siamo noi a dire allo stomaco quando deve avere fame. Questo accade attraverso le abitudini alimentari. Quando mangiamo tre pasti al giorno a orari regolari, lo stomaco si abitua ad aspettarsi del cibo in quegli orari. Comincerà a brontolare se non riceve del cibo secondo la solita tabella.
È importante imparare a riconoscere i segnali di fame che arrivano da tutto il corpo, non solo quelli che manda lo stomaco a orari abituali.
 
FAME CELLULARE. Quando eravamo piccoli, eravamo sintonizzati con il corpo che ci avvisava quando mangiare e quando smettere. Avevamo una coscienza intuitiva su quanto e quale cibo ci serviva. Crescendo, questa saggezza innata si è persa tra mille voci interne ed esterne che ci dicevano come mangiare. Se proviamo a fermaci e ad ascoltarci attentamente, piano piano potremmo riuscire a fare quello che fanno gli animali, ovvero saggiare il cibo e sapere se è quello di cui hanno bisogno. Ad esempio, possiamo provare a fare una piccola pausa prima di mangiare, rivolgendo l’attenzione dentro di noi e domandando al corpo di cosa ha bisogno per fare al meglio il suo lavoro.
 
FAME DELLA MENTE. Si basa sui pensieri e include informazioni, numeri, istruzioni e critiche.
“Dovrei mangiare più frutta”
“Ho letto in quella rivista che bisogna bere 12 bicchieri d’acqua al giorno”
“Ho sgarrato di nuovo la dieta. Sono un disastro”.
La fame della mente è influenzata da cosa apprendiamo attraverso gli occhi e le orecchie, dalle parole che leggiamo. La mente pensa che il corpo funzioni e si nutra correttamente solo se ci tiene informati sulla verità, sui dati nutrizionali scientifici. Quando questi dati e queste verità si rivelano instabili e cangianti, a seconda di una nuova ricerca o di un nuovo guru, si crea uno stato di ansia cronica. Quando la mente pensa a ciò che “dovremmo” o “non dovremmo” mangiare, il piacere per ciò che abbiamo in bocca svanisce. La mente non sempre ci dice la verità; per risanare la nostra relazione con il cibo, per godere del cibo, dobbiamo imparare ad ascoltare la profonda saggezza del nostro corpo.
 
FAME DEL CUORE. Quasi sempre chi ha un rapporto non equilibrato con il cibo lo ha perché è inconsapevole della fame del cuore. Nessun cibo potrà mai soddisfare questo tipo di fame. Per soddisfarla dobbiamo imparare come nutrire il nostro cuore. Molte persone sono consapevoli di mangiare per riempire un buco, non dello stomaco, ma del cuore. Negli Stati Uniti, dopo i funerali si usa andare a casa di chi è in lutto, ognuno con una pietanza per mangiare e consolarsi insieme. È un modo per prenderci cura di noi stessi e degli altri. È importante però sapere che il cibo che mettiamo nello stomaco non può riempire un senso di vuoto, né alleviare il dolore del cuore.
Non è un mistero che per molti di noi tra i cibi-coccole ci sono le cose che ci preparava la mamma, la nonna o la tata quando eravamo malati, oppure i cibi che mangiavamo con la famiglia nei giorni di festa.
Quello che deve nutrire il nostro cuore è l’intimità con il tempo presente, in ogni momento, il dolce e intenso sapore della vera presenza. Quando questa presenza ci riempie, tutti i tipi di fame svaniscono. Ogni cosa è fonte di perfetta soddisfazione, semplicemente per quello che è.
 
E voi con quale tipo di fame mangiate la maggior parte di volte? 🤔😊



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