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Perché agiamo come agiamo?

  • Immagine del redattore: Giada Valmonte
    Giada Valmonte
  • 10 apr
  • Tempo di lettura: 4 min

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Quali sono i meccanismi che regolano il comportamento umano?

Perché agiamo come agiamo?

In che modo avviene l'apprendimento di un nuovo comportamento?

Oggi parliamo di comportamento umano e di quelli che sono alcuni dei meccanismi fondamentali che lo governano e lo faremo in particolare esplorando i contributi di Burrhus Skinner, uno degli psicologi più influenti del XX secolo.

Skinner ha contribuito ad aumentare in maniera significativa la nostra comprensione di come si originano, si sviluppano e si modificano i comportamenti. Il più grande lascito che Skinner ha fatto al mondo è l'aver teorizzato il condizionamento operante, un meccanismo che ha identificato grazie a un ingegnoso esperimento fatto sui topi:

Nell'esperimento un topo affamato è stato posto in una gabbia particolare fornita di una leva che, se

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premuta, era in grado di erogare del cibo. Il topo inizialmente interagisce casualmente con tutto l'ambiente finché per caso spinge la leva e ottiene del cibo; la prima volta in cui tutto questo accade il topo non realizza immediatamente la connessione tra spingere la leva e avere il cibo ma dopo vari tentativi la comprende e di conseguenza inizia a premere continuamente la leva finché non si sazia.
Ecco che il comportamento del topo è stato condizionato, ovvero l’animale è stato spinto a premere la leva attraverso un meccanismo chiamato rinforzo.

Questo meccanismo è un processo per cui uno stimolo (in questo caso il cibo) aumenta la probabilità che un comportamento precedentemente messo in atto (in questo caso premere la leva) venga ripetuto.
Quindi secondo il condizionamento operante molti dei nostri comportamenti sono attuati o non attuati sulla base delle conseguenze che essi generano in termini positivi o anche in termini negativi; se ci pensiamo bene i processi di rinforzo costellano la nostra vita, quando a un nostro comportamento segue una conseguenza positiva, ossia viene ricompensato dall'ambiente, tendiamo a metterlo in atto nuovamente mentre, in caso contrario, tendiamo invece ad abbandonarlo.
I rinforzi possono anche essere utilizzati per promuovere la messa in atto o l'apprendimento di alcuni comportamenti da parte degli altri, ad esempio dei nostri figli: quando un bambino mette in atto un comportamento che considero positivo lo rinforzo e lo premio, ad esempio con un complimento, in modo tale che sia più probabile che lo ripeta.

Chiarito questo meccanismo facciamo un passo ulteriore. Il rinforzo può essere positivo o negativo, non in senso di buono o cattivo, ma di dare o di togliere il rinforzo:

-          positivo si riferisce a dare qualche cosa di positivo al fine di aumentare la frequenza del comportamento desiderato, ad esempio, complimentarsi con un figlio per essersi comportato in un certo modo;
-           il rinforzo negativo si riferisce, invece, a togliere qualche cosa di spiacevole al fine sempre di aumentare la frequenza del comportamento desiderato; un esempio è il suono fastidioso della cintura di sicurezza quando non viene allacciata.

Accanto al rinforzo, Skinner teorizza il concetto di punizione, riferendosi a qualsiasi elemento o condizione che sia in grado di diminuire la probabilità che un comportamento che si ritiene indesiderato si ripresenti. Anche la punizione può essere positiva o negativa:

-          positiva consiste nel fornire qualcosa di spiacevole; quando compare il comportamento indesiderato aggiungo qualche cosa di spiacevole. Ad esempio, se un bambino lascia i suoi giocattoli in
disordine gli si può chiedere di riordinare sia i suoi giochi che quelli della sorellina;

-          negativa consiste nel togliere qualche cosa di piacevole quando viene attuato il comportamento indesiderato come negare l'uso della console a vostro figlio in seguito a un brutto voto a scuola.

 I principi del condizionamento operante, del rinforzo e della punizione come abbiamo già accennato permeano tutti gli ambiti della vita, dal contesto educativo a quello lavorativo, dalla relazione con noi stessi a quella con gli altri. Ad esempio il condizionamento operante può essere usato in alcune aziende in cui, al raggiungimento di obiettivi annuali, viene regalato ai dipendenti un viaggio o un'esperienza concordandole sin dall'inizio dell’anno, in questo modo viene messo in atto strategicamente un rinforzo positivo.

Purtroppo, spesso, applichiamo i principi del rinforzo e della punizione in modo inefficace senza rendercene conto: ad esempio, quando il genitore acquista un giocattolo desiderato dal figlio per farlo smettere di piangere, agendo in questo modo starà fornendo un rinforzo positivo al pianto del bambino e di conseguenza il bambino imparerà che piangendo potrà ottenere ciò che desidera, rendendo quindi più probabile che ricorrerà al pianto in futuro per ottenere altri vantaggi.

C'è anche da dire che questi meccanismi non necessariamente avvengono in modo volontario, ma si riferiscono in modo più esteso a ciò che apprendiamo nel corso della vita; ad esempio, se siamo distratti dallo smartphone e saltiamo la nostra fermata della metro, il ritardo a cui andiamo incontro fungerà da punizione spingendoci ad essere più attenti la prossima volta.





Infine, pensiamo a quanto questi meccanismi li subiamo: esempio classico pensa a quando posti una foto
su un social e ricevi un like, un commento o una condivisione, questo agisce come un rinforzo positivo, rendendo più probabile che tu continuerai a postare, alimentando quindi la tua permanenza sulla piattaforma.













Insomma, il condizionamento operante è un meccanismo che dobbiamo assolutamente conoscere perché contribuisce a plasmare la nostra vita.
Non l'unico meccanismo che spiega i nostri comportamenti, ovviamente ci sono un sacco di altre variabili in gioco come le credenze, le motivazioni profonde. le idee e i valori che spesso contano anche molto di più.
Tuttavia sapere che funzioniamo anche in questo modo può aiutarci a diventare più consapevoli dei nostri comportamenti e quindi a orientare in modo più proficuo quello degli altri.
 
 
 

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