PERCHÉ FACCIO COSÌ FATICA A DIRE DI NO? Quando il bisogno di approvazione prende il sopravvento
- Giada Valmonte
- 4 set
- Tempo di lettura: 2 min

Ciao!
Ti è mai capitato di dire “sì” quando avresti voluto dire “no”?
Di accettare un invito, un favore, una richiesta… anche se dentro di te qualcosa si chiudeva, si contraeva, si ribellava?
Eppure, hai sorriso. Hai detto “va bene”.
Magari aggiungendo pure un “figurati, nessun problema”.
Anche se in realtà… un problema c’era. E magari eri tu.
💭 Dire “no” non è sempre facile
Per molte persone dire “no” è quasi impossibile.
Non per mancanza di coraggio.
Non per debolezza.
Ma perché dentro di loro si muove qualcosa di più profondo:
una paura antica, un bisogno silenzioso, un condizionamento emotivo che si è radicato negli anni.
🔁 Il copione nascosto
Spesso chi fa fatica a dire di no ha interiorizzato — senza saperlo — un messaggio del tipo:
“Se dico no, deludo.”
“Se mi metto al primo posto, ferisco.”
“Se non vado incontro agli altri… verrò escluso, giudicato, abbandonato.”
Allora cedo.
Sorrido, annuisco, acconsento.
E intanto sento dentro frustrazione, fatica, senso di colpa, a volte persino rabbia.
Ma non la mostro.
Perché non voglio sembrare egoista.
Perché ho imparato che essere buoni significa essere disponibili. Sempre.
🧠 Da dove nasce questa fatica?
Per molti, tutto questo ha.
Magari sei cresciuto/a in un ambiente dove:
dovevi “comportarti bene” per essere visto o apprezzato,
ti veniva detto che “non si risponde”, “non si contraddice”, “non si delude chi ti vuole bene”,
i bisogni degli altri venivano prima dei tuoi.
Oppure sei stato il bambino accomodante, quello che non dava problemi, quello che “capiva”, che si adattava.
E hai imparato che, per essere amato, dovevi compiacere.
Essere gentile, presente, utile.
Anche a costo di dimenticarti di te.
🎭 Le conseguenze (oggi)
Oggi tutto questo può manifestarsi così:
Dici di sì anche quando sei stanco/a.
Ti senti in colpa se deludi qualcuno.
Tendi a giustificarti quando non riesci ad aiutare.
Hai paura che un tuo “no” rovini una relazione.
Senti di “valere” solo quando sei utile, disponibile, accomodante.
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