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  • Immagine del redattoreGiada Valmonte

Cos’è e perché viene l’attacco di panico?


Gli attacchi di panico fanno parte dei disturbi d’ansia. Come ho già detto in uno dei primi post l’ansia è un’emozione che ha rivestito un ruolo adattivo nella condizione umana di tutti i tempi e ha la funzione di rendere la mente immediatamente attiva e responsiva per reagire ad eventuali pericoli o per affrontare sfide sociali come esami o prove importanti.
Eliminarla completamente risulta impossibile e non sarebbe, peraltro, neanche auspicabile.
Tuttavia, se risulta troppo elevata è fondamentale normalizzarla.
La società odierna ci impone un tipo di vita abbastanza frenetico e richiedente sottoponendoci ogni giorno a continue pressioni che innalzano il nostro livello di stress.
Tutto questo ha un impatto sul nostro stile di vita e predispone il nostro organismo ad una maggiore vulnerabilità all’ansia.
Tutti noi nasciamo con un livello di ansia basale che si innalza quando aumenta il livello dello stress fino a raggiungere una soglia, oltre la quale, può verificarsi un attacco di panico.
L’attacco di panico è un breve episodio circoscritto di ansia intollerabile che dura dai 5 ai 20 minuti al massimo ad insorgenza improvvisa, caratterizzato da intensa paura e associato ad un senso di catastrofe imminente.

…ma perché vengono gli attacchi di panico?? 🤔

Per dare una risposta a questa domanda è importante sapere che l’ansia si manifesta con:

·       sintomi fisiologici (aumento del battito cardiaco, vertigini, sudorazione, nausea, debolezza, formicolio, sensazione di soffocamento, tensione muscolare, respiro affannoso);
·       sintomi cognitivi (paura di perdere il controllo, paura di morire, paura di impazzire, paura del giudizio negativo altrui, confusione, scarsa concentrazione, pensieri e immagini spaventose, difficoltà di ragionamento);
·       sintomi comportamentali (la fuga, l’evitamento di determinate situazioni, la ricerca di rassicurazioni, l’agitazione, la difficoltà a parlare e l’iperventilazione);
·       sintomi emotivi (nervosismo, irritazione, frustrazione, impazienza).
 
Inoltre, ricorda che quando sei in iperventilazione (cioè respiri in modo più veloce e affannoso e con più intensità del necessario) il tuo cervello riceve più ossigeno come durante una normale corsa. Le vertigini e la sensazione di stordimento sono provocate dalla velocità del tuo respiro.

…ma cosa succede se iniziamo a considerare pericolosi i sintomi dell’ansia? Cosa succede quando sentiamo il cuore battere in fretta, il respiro affannoso, la tensione, le vertigini, oppure percepiamo il nostro stato mentale ansioso? 🤔

Accade precisamente che i sintomi dell’ansia possano diventare a loro volta motivo di ulteriore ansia.
È sufficiente pensare che stia accadendo qualcosa di terribile, che si stia per impazzire o perdere il controllo, che si stia per fare qualcosa di imbarazzante per far crescere ancora di più l’ansia, il meccanismo attacco/fuga si intensifica e così aumentano i sintomi in un terribile circolo vizioso.
Vediamo cosa succede attraverso questo schema.

Ogni stimolo esterno o interno che percepisci come minaccioso, produce ansia. Quest’ansia si associa ai sintomi fisici (tensione muscolare, aumento del battito cardiaco, vertigini, sudorazione, nausea, debolezza, sensazione di soffocamento) e, se sono interpretati in modo erroneo e catastrofico, producono un ulteriore aumento del livello d’ansia intrappolandoti in un circolo vizioso.
La caratteristica di questo circolo vizioso è che genera una specie di motore autonomo e indipendente capace di creare un vortice d’ansia che si alimenta da solo. Questo meccanismo cognitivo vizioso, alla fine, culmina in un attacco di panico.
Se interpreti l’affanno come un segno di soffocamento, inizierai a respirare intensamente e frequentemente e a controllare in qualche modo il respiro. Questo faciliterà l’emergere di sintomi di iperventilazione e cioè: capogiri, stordimento, aumento della mancanza del respiro, dissociazione.
Questi comportamenti protettivi aggravano il problema. Diventa, quindi, indispensabile fermare questo vortice.
Attraverso la terapia cognitivo-comportamentale puoi imparare a:

·       Modificare il tuo stile di pensiero
·       Conoscere le tue risorse personali per affrontare le situazioni temute
·       Analizzare razionalmente i tuoi pensieri
·       Affrontare in modo diverso le tue paure
·       Rilassarti
 
🎈RICORDA: una lieve eccitazione in certe circostanze è assolutamente normale, anzi, è anche funzionale alla performance se devi affrontare una prova importante o intraprendere una nuova esperienza in quanto ti rende più lucido e attivo.

I sintomi sono sgradevoli ma non pericolosi, si può imparare ad affrontarli e a tollerarli senza evitarli!! 😊
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