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Immagine del redattoreGiada Valmonte

MA COSA SONO E A COSA SERVONO LE EMOZIONI?


Le emozioni hanno una funzione importantissima; ci mandano segnali circa quale direzione sarebbe meglio prendere.
Immagina come saremmo senza emozioni.
Come potremmo sapere se le nostre vite si trovano improvvisamente in pericolo senza un senso di paura? Come potremmo sapere di doverci difendere senza un senso di rabbia?
Anche se queste emozioni possono sembrare "cattive" o "pericolose", in realtà ci forniscono informazioni importanti sulla nostra situazione. E oltre a ciò ci motivano ad agire in modo da restare al sicuro, o ad andare avanti con i nostri obiettivi.

Ma cos’è esattamente un’esperienza emotiva?

A volte potrebbe sembrarti che le tue emozioni siano una grande “nuvola” di sentimenti intensi e questo può rendere difficile identificare quali informazioni utili le tue emozioni stanno cercando di dirti. Un modo per far sembrare le cose meno travolgenti è quello di scomporle nelle loro parti principali, ovvero:

-          Cosa pensiamo
-          Come ci sentiamo fisicamente
-          Cosa facciamo.

Prestando attenzione a ciascuna di queste parti, le tue emozioni potrebbero iniziare a risultarti un po' meno travolgenti.

Ma vediamole nel dettaglio!

Le tre componenti delle esperienze emotive sono:

1. Cognitiva (che cosa pensi): il tuo pensiero in una data situazione può davvero dare un colore a come
ti senti al riguardo. Ad esempio, se dici a te stesso che perderai il lavoro, probabilmente inizierai a sentirti ansioso. Oppure, se dici a te stesso che non meriti di avere una relazione d'amore, potresti provare vergogna o tristezza. La relazione tra pensieri ed emozioni avviene anche nella direzione opposta. Ad esempio, quando ti senti triste, è più probabile che tu valuti la situazione come senza speranza, o te stesso come inadeguato ("Incasino sempre tutto"). Al contrario, se ti senti orgoglioso, potresti avere pensieri su quanto sei capace ("So di poterlo fare").Per iniziare a comprendere quanto i pensieri sono importanti in ogni esperienza emotiva, cerca di ricordare cosa stavi pensando l'ultima volta che hai provato le emozioni elencate qui sotto:

Quali erano i pensieri che ti passavano per la testa l'ultima volta che ti sei sentito ansioso?
E l’ultima volta che ti sei sentito arrabbiato?
E l’ultima volta che ti sei sentito in colpa?

2. Fisiologica (come ti senti): ogni emozione è associata a una risposta fisiologica. In altre parole, il tuo
corpo subisce dei cambiamenti fisici ogni volta che provi un'emozione. Ad esempio, la paura è spesso accompagnata da battito cardiaco accelerato, tensione muscolare e a volte anche mancanza di respiro. Ricorda, il compito della paura è quello di proteggerti dal pericolo e questi cambiamenti fisiologici rappresentano il modo in cui il tuo corpo si prepara ad agire.
L'ansia può essere accompagnata da palmi sudati, tensione muscolare o a volte nodo allo stomaco. Questi cambiamenti ci avvisano che qualcosa di importante sta per accadere e che dobbiamo prepararci.
La tristezza può essere accompagnata da una sensazione di estrema stanchezza e pesantezza agli arti, spingendoci a ritirarci per elaborare.
Prova tu adesso a identificare le sensazioni fisiologiche che potrebbero accompagnare i seguenti stati:

Quali sensazioni fisiche si provano quando ci si sente eccitati?
E quali quando si verifica il panico?
Quali sensazioni si attivano con la rabbia?
E quali quando ti senti in imbarazzo?

3. Comportamentale (che cosa fai): ogni volta che provi un'emozione è accompagnata dall'urgenza di agire. Abbiamo discusso alcuni dei modi in cui questi impulsi comportamentali possono essere utili (ad esempio, spostarsi dalla traiettoria di un'auto come risposta alla paura, difendersi in risposta alla rabbia, e così via). A volte, tuttavia, le cose che facciamo in risposta alle emozioni intense possono non sembrarci molto utili.
Ad esempio, una persona che è estremamente triste può guardare la televisione perché il pensiero di uscire e "affrontare" la giornata la fa sentire sovrastata.Oppure una persona che è ansiosa nei contesti sociali, può abbandonare precocemente una festa affollata in cui dovrebbe interagire. Qualcuno che si sente in colpa può evitare completamente una persona cara piuttosto che affrontare l’interazione.
Prova a pensare a ciò che fai (o hai voglia di fare) in risposta alle seguenti emozioni:

Cosa fai (o hai voglia di fare) quando sei triste?
Cosa fai (o hai voglia di fare) quando sei arrabbiato?
Cosa fai (o hai voglia di fare) quando ti vergogni o sei in imbarazzo?

Queste tre componenti - pensieri, sensazioni fisiche e comportamenti - possono essere individuate ogni volta che proviamo un'emozione. A volte una componente può essere più facile da identificare rispetto alle altre. Ad esempio, potresti essere molto consapevole delle sensazioni fisiche in una determinata situazione, ma meno consapevole dei tuoi comportamenti o pensieri. Al contrario, potresti notare i tuoi pensieri più facilmente ma essere meno consapevole delle sensazioni e dei comportamenti. È importante monitorare tutte e tre le parti di un'emozione perché possono influenzarsi a vicenda. Prestare attenzione a questo processo è il primo passo per comprendere come l'esperienza di un'emozione possa passare da informativa a travolgente.

La prossima volta daremo uno sguardo più da vicino a come le nostre emozioni, anche quelle spiacevoli, sono necessarie e utili.

A presto!
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