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PERCHÈ RIPETO SEMPRE GLI STESSI ERRORI) LA TUA RISPOSTA È NEI TUOI SCHEMI (Parte 4)

  • Immagine del redattore: Giada Valmonte
    Giada Valmonte
  • 2 giorni fa
  • Tempo di lettura: 3 min
Ciao!

Negli scorsi articoli abbiamo esplorato i cinque grandi “domini” degli schemi maladattivi: quelle strutture profonde che si formano quando, da piccoli, alcuni bisogni emotivi fondamentali non vengono soddisfatti.
Abbiamo visto come gli schemi influenzano il modo in cui pensiamo, sentiamo, reagiamo — spesso senza che ce ne rendiamo conto.

Ma ora viene la domanda più importante: si possono cambiare questi schemi? E se sì, da dove si comincia?

✨ Cambiare si può, ma serve tempo (e gentilezza)

Gli schemi maladattivi precoci non sono semplici pensieri negativi. Sono come lenti invisibili attraverso cui interpretiamo la realtà. Si formano nei primi anni di vita, si radicano in profondità, e si attivano proprio nei momenti in cui ci sentiamo più vulnerabili.
Per esempio:

  • Chi ha uno schema di abbandono, magari oggi si agita moltissimo se il partner risponde in ritardo ai messaggi — ma da bambino si è sentito trascurato o ha vissuto separazioni improvvise.
  • Chi ha uno schema di autosacrificio continua a dire “sì” agli altri anche quando è stremato — ma da piccolo ha imparato che l’amore arriva solo se si è bravi e accomodanti.
  • Chi ha uno schema di fallimento rinuncia a candidarsi per un lavoro che desidera davvero — perché interiormente sente di non essere “abbastanza”, proprio come veniva fatto sentire a scuola o in famiglia.

Questi automatismi non sono colpa nostra. Sono strategie che abbiamo imparato per sopravvivere emotivamente. Il problema è che spesso continuiamo a usarle anche da adulti, anche quando non ci servono più — o peggio, ci fanno stare male.

🧠 E qui entra in gioco la Schema Therapy

La Schema Therapy è un approccio psicoterapeutico integrato, sviluppato da Jeffrey Young, che aiuta a riconoscere, comprendere e trasformare questi schemi profondi. Unisce elementi della terapia cognitivo-comportamentale, dell’attaccamento, della gestalt e delle neuroscienze, con un’attenzione speciale al “bambino interiore” e ai bisogni emotivi di base.
Non si limita a “correggere pensieri negativi”, ma lavora sulle ferite affettive che hanno dato origine agli schemi, e sulle modalità (spesso automatiche) con cui ci difendiamo dal dolore.

🛠 Come si inizia a cambiare?

Cambiare uno schema non significa cancellarlo, ma ridurne la forza, la frequenza, l’influenza. Ecco tre passi fondamentali che si usano in Schema Therapy (e che possiamo iniziare a osservare anche da soli):

1. Riconoscere lo schema quando si attiva
Cominciare a notare quando reagiamo in modo eccessivo, ripetitivo o sproporzionato. Chiedersi:
“Cosa sto provando in questo momento? Questa reazione mi ricorda qualcosa del passato?”

2. Collegarlo alla propria storia
Ogni schema nasce da un bisogno non soddisfatto. Ricostruire la storia di quello schema (es. “quando ho imparato a sentirmi invisibile?”) è un atto potente.
“Cosa ho imparato da piccolo su me stesso, sugli altri, sul mondo?”

3. Trovare nuove risposte più sane
Con il tempo, si impara a rispondere agli schemi in modo diverso:– si può imparare a dire di no senza sentirsi in colpa,– a chiedere aiuto senza vergogna,– a restare anche quando vorremmo scappare.E soprattutto, a trattare sé stessi con più cura, accoglienza e compassione.

❣ Una nuova relazione con te stesso ❣

Cambiare gli schemi non è facile, né immediato. Ma è possibile. E spesso è un percorso che non si fa da soli, ma insieme a chi ci aiuta a vedere le cose da prospettive nuove, con sicurezza e fiducia.
Schema Therapy significa proprio questo: riprogrammare le nostre lenti, riconoscere le nostre ferite, e imparare — passo dopo passo — a prenderci cura di noi in modo nuovo. Più autentico. Più libero. Più vero.

👣 E ora?

Con questo post si chiude il ciclo dedicato ai domini e agli schemi. Da qui in poi, esploreremo altri temi legati alla vita emotiva, le relazioni, il cambiamento. Parleremo di come stare meglio, anche quando sembra difficile. Di come ritrovare noi stessi, anche nei giorni più confusi.

Se ti è piaciuto questo percorso, resta con me. Ci sono ancora tanti modi per imparare a sentirsi interi — uno schema alla volta 💛

A presto!
 
 
 

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