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Immagine del redattoreGiada Valmonte

Perché abbiamo così tanta paura del giudizio altrui?


L’ansia sociale, o meglio fobia sociale, è la paura di essere valutati negativamente in situazioni sociali in cui si è esposti al possibile giudizio degli altri.

Cosa si intende per situazioni sociali?

·       Essere osservati nello svolgimento di attività quotidiane (mangiare, bere, scrivere, …);
·       Partecipare a interazioni sociali (conversare con qualcuno, fare nuove conoscenze, andare ad una festa, …);
·       Eseguire una prestazione di fronte agli altri (parlare/esibirsi in pubblico, sostenere un esame orale, prendere la parola durante una riunione, …).

Certo, sicuramente a tutti noi sale un pochino l’ansia nel momento in cui, ad esempio, dobbiamo sostenere un esame o una prestazione lavorativa, ma l’ansia sociale diventa un disturbo se:

·       Temi di agire in modo goffo o stupido o di manifestare sintomi di ansia che saranno valutati negativamente;
·       Le situazioni temute ti provocano quasi sempre paura o ansia;
·       Eviti attivamente le situazioni temute o, se non puoi evitarle, le affronti con grande difficoltà;
·       Gli altri considerano le tue paure sproporzionate rispetto al reale pericolo dato dalla situazione e, in alcune circostanze, tu stesso le riconosci come eccessive o irragionevoli;
·       La paura, l’ansia o l’evitamento sono persistenti e durano da almeno 6 mesi;
·       La paura, l’ansia o l’evitamento ti causano disagio o costituiscono un impedimento per le tue relazioni sociali o per le tue attività lavorative o scolastiche.

…ma perché abbiamo così tanta paura del giudizio altrui?



La propensione a provare ansia sociale ha un senso dal punto di vista evolutivo!
L’essere umano, per ragioni evoluzionistiche legate alla sopravvivenza, ha sempre ricercato l’accettazione sociale, temendo nettamente il rifiuto (in epoca preistorica essere all’interno di un gruppo aiutava a procacciarsi più cibo e risorse). Nessuno di noi potrebbero sopravvivere senza l’aiuto degli altri!
È del tutto normale desiderare di far parte di un gruppo e temere il giudizio negativo degli altri, che potrebbero allontanarci.
Di fronte a una minaccia (reale o percepita) ovviamente il nostro corpo deve reagire rapidamente ed efficacemente. Sia il corpo che il cervello reagiscono alle minacce attraverso una specifica risposta fisiologica, ovvero la risposta attacco/fuga.
Questa reazione ci aiuta a fronteggiare la minaccia, così come ha tenuto i nostri antenati al sicuro decine di migliaia di anni fa. Una volta che la mente riconosce un pericolo si attiva e prende il sopravvento il sistema nervoso simpatico, causando cambiamenti fisici (respiro affannoso, tachicardia, mente confusa, muscoli tesi, mani fredde, bocca asciutta, …) che ci preparano a combattere o a fuggire.
Si tratta di un ottimo salvavita!


Se questa risposta, però, viene attivata troppo spesso, questi sintomi fisici ripetuti nel tempo possono farci stare male, possono compromettere la concentrazione o portare ad avere difficoltà a fare amicizia o a trovare lavoro. Da una prospettiva evoluzionistica, l’ansia sociale è utile in piccole dosi, ma quando è troppo intensa, può rendere la vita complicata.
Oggi possiamo affermare che l’essere rifiutati non rappresenta un pericolo immediato per la sopravvivenza, tuttavia chi soffre di disturbo di ansia sociale cerca il più possibile di evitare il giudizio.

RICORDA: l’ansia è un buon sistema di allarme che aiuta a reagire alle minacce. Il tuo obiettivo è allenare la capacità di interpretare in maniera meno minacciosa le situazioni sociali.
Quello che credi e pensi delle interazioni sociali e della possibilità che gli altri ti giudicheranno spesso è frutto di precedenti esperienze di apprendimento, ma la buona notizia è che le tue credenze e convinzioni possono essere modificate.
Quando interagisci con il mondo esterno, se presti attenzione solo ed esclusivamente ai pensieri negativi e alle sensazioni corporee spiacevoli, perdi l’occasione di modificare le credenze disfunzionali o, peggio ancora, le rinforzi.
 
BIBLIOGRAFIA:

Baroni, D., Caccico, L., Ciandri, S., DI GESTO, C. R. I. S. T. I. A. N., Di Leonardo, L., Fiesoli, A., ... & Rosadoni, M. (2022). Quaderno di esercizi per vincere l'ansia sociale. Edizioni Centro Studi Erickson.
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