<<Giada non parli mai di come evitare di “sbroccare”!>>
Eccomi qua! Sotto suggerimento di un’amica a parlarvi di cos’è la rabbia (ricordiamoci sempre che il primo passo è conoscere e poi agire) e di come gestirla.
Luigi chiese al suo compagno Marco di lavare la sua camicia nuova mentre lui andava a fare la spesa. Marco lo fece volentieri, e dopo il lavaggio mise la camicia nell'asciugatrice. Quando Luigi tornò a casa e chiese della camicia, Marco si accorse di aver dimenticato di toglierla dall'asciugatrice. Andando a prenderla, vide che la camicia si era ristretta. Luigi era furioso, perché pensava che Marco avrebbe dovuto prestare più attenzione e leggere le istruzioni di lavaggio prima di mettere la camicia nell'asciugatrice.
Luigi gridò: «Non hai cura delle mie cose! Non hai riguardo e non ne combini una giusta!». Marco si sentiva ferito: anche se gli dispiaceva per la camicia di Luigi, pensava che la sua rabbia fosse sproporzionata.
Marco replicò urlando: «È colpa tua! Se la tua camicia aveva bisogno di un trattamento speciale, dovevi dirmelo! È l'ultima volta che ti faccio un favore!».
Forse anche voi esprimete la rabbia come Luigi e Marco, o forse no, ma in ogni caso avrete provato sentimenti simili quando avete pensato di subire un torto o vi siete sentiti feriti o sfruttati da qualcuno.
Come per tutti gli stati d'animo, la rabbia è accompagnata da cambiamenti dei pensieri, dei comportamenti e delle reazioni fisiche.
Quando siamo arrabbiati, il nostro corpo si mobilita per difendersi o attaccare, e i pensieri spesso si riempiono di propositi di vendetta, o di «pareggiare i conti», o ci focalizziamo sulla «ingiustizia» che abbiamo subito. Notate come l'emozione della rabbia può spaziare dall'irritazione alla furia. Il grado di rabbia che proviamo in una certa situazione è influenzato da come interpretiamo il significato dell'evento.
Dopo il litigio per la camicia, Marco non ha più parlato per il resto della giornata. Se Luigi interpreta questa reazione come l'aver ferito i sentimenti di Marco, potrebbe essere solo lievemente irritato. Ma se invece pensa che il silenzio di Marco significhi che non gliene importa di lui, probabilmente sarà molto più arrabbiato.
Esistono grandi differenze individuali nel tipo di situazione che fa scaturire la rabbia. Una persona può arrabbiarsi per le code, eppure ascoltare in tutta calma critiche al suo lavoro. Un’altra persona può essere perfettamente a suo agio nel fare una coda, eppure aggredire chiunque osi fargli notare difetti nel suo lavoro. I tipi di eventi che provocano la nostra rabbia sono in genere quasi sempre legati al nostro passato, così come a regole e a opinioni in cui crediamo.
La rabbia può essere un problema sia perché è troppo frequente sia perché è assente. A volte è del tutto normale provare rabbia, che può essere una reazione sana e adattiva.
La rabbia è legata a una particolare sensibilità all'abuso e al danno, e alla convinzione che regole importanti sono state violate. Ci si arrabbia se si crede di essere stati trattati ingiustamente, feriti inutilmente, oppure se ci è stato impedito di ottenere qualcosa che ci spettava.
Nel litigio per la camicia rovinata, Luigi era arrabbiato perché si aspettava che Marco lavasse la camicia senza danneggiarla. Marco era arrabbiato perché l'attacco personale di Luigi («Non hai riguardo e non ne combini una giusta!») gli sembrava molto ingiusto. Si noti l'accento sulla correttezza, sulla ragionevolezza e sulle aspettative. Non è semplicemente il dolore o il danno ciò che ci fa arrabbiare, ma la violazione di regole e di aspettative.
Se sull'autobus un bambino vi pesta un piede sentite dolore. Ma il fatto che voi vi arrabbiate oppure no dipende dalla vostra interpretazione dell'intento e della ragionevolezza dietro il comportamento del bambino. La vostra rabbia sarà probabilmente immediata se ritenete che l'incidente sia stato intenzionale. Ma se pensate che il bambino vi abbia pestato il piede per sbaglio quando l’autobus ha curvato bruscamente ed egli ha perso l’equilibrio, gemerete di dolore ma probabilmente non proverete rabbia.
Le persone variano molto riguardo a che cosa intendono per aspettative giuste e ragionevoli.
Il legame tra la rabbia e l'intimità si può comprendere meglio se si riconosce che ognuno di noi nutre varie aspettative circa le proprie amicizie, le proprie relazioni amorose, i propri rapporti di lavoro e via di seguito. E meno probabile che si nutrano aspettative personali specifiche nei confronti delle persone che si incontrano casualmente.
Più il nostro rapporto con una persona è confidenziale, più è probabile che si nutrano aspettative alte nei suoi confronti. Per complicare ulteriormente il quadro, di rado noi confidiamo le nostre aspettative alle persone interessate, o nemmeno ne siamo consapevoli noi stessi, fino a che loro non le hanno tradite. Al che ci sentiamo feriti, delusi e spesso arrabbiati.
La prossima settimana parleremo di strategie per gestire la rabbia.
STAY TUNED!
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